Sospesa

Trasportata dall’aria senza sapere dove andare con il corpo addormentato che si lascia trascinare…
Su fb: Cris Gucci Su Insta: Cris Gucci ❤
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Cris Gucci nasce a Roma nel 1992, città in cui vive e lavora.
Appassionata di sticker art riempie la sua Roma con il logo che la rappresenta:
una scimmia dall’aspetto di una signora Mescolando grafite e colorazione digitale definisce nel tempo tutta la peculiarità della sua arte.

Perché?!

1. Le panchine di fronte ai negozi in via Sparano.
2. L’ostinazione di mia madre nel lamentarsi della SIP riferendosi alla TELECOM.
3. L’eccitante terapia dei 20minuti di areosol quotidiano.
4. L’utilizzo della modalità espressiva ‘Voleva essere’ con un verbo come complemento oggetto es. voleva essere aperto il cancello. Perché?!
5. L’ibernazione inaspettata consequenziale all’attraversamento del reparto latticini ad A&O.
La gioia scaturita dall’inutile e calda pioggia di fine stagione #buon1settembre

INVIDIO.

1.La resistenza psico-fisica di chi non indossa la sciarpa d’inverno.

2.La fermezza di chi ha sostenuto il progetto “panchine di fronte al proprio negozio in via Sparano” (ma che storia è?).

3.La costanza metanfetaminica di chi si laurea in regola e con il massimo dei voti.

4.La serenità mentale di chi, superato un ostacolo, esclama seriosamente “oplà”.

5.L’infrangibile empatia tra il barbone fuori Zara e i suoi cani.

6.I cervelli non pensanti.

7.La sicurezza di chi, di sangue barese, non si rende conto di pronunciare il dittongo ae piuttosto che la prima delle vocali insegnateci all’asilo.

8.L’indifferenza verso i sentimenti di chi arriva sempre puntuale.

9.La spiritualità di chi non assume alcol.

10.Il positivismo imperturbabile (e per questo irritante) di chi nonostante la sfiga, un gamba in meno e 3 figli illegittimi continua a sorridere.

SPIEGHI!!AMO

1. Spieghiamo ai neo-smartphonisti che pubblicare foto 25 h su 24 h non è un obbligo del consumatore.
2. Spieghiamo alla gente in bicicletta che il piacere della relativa pedalata non viene meno se fatta sulla parte laterale della strada.
3. Spieghiamo a mio padre che nelle parole che iniziano per PS, come psiche, la P non deve necessariamente sopraffare la S.
4. Spieghiamo alle famiglie baresi che le spiagge d’estate non sono la loro casa al mare.
5. Spieghiamo agli amanti del clacson che se le macchine sono ferme al semaforo rosso è perchè..diciamo..E’ROSSO!!
6. Spieghiamo ai clienti in fila gastemanti che, in una città con 312.000 abitanti, non è proprio da escludere la possibilità che 7 persone abbiano scelto lo stesso negozio per fare acquisti.
7. Spieghiamo ancora ai baresi che la forma imperativa, questo vi sorprenderà, non in tutti i casi termina con la i.
8. Spieghiamo alle vecchie generazioni che fissare il cellulare, ad una distanza pari alla massima estensione del proprio braccio, non li aiuterà a comprenderne meglio le funzionalità.
9. Spieghiamo ai venditori di ombrelli, nonchè venditori di rose se non piove, che le loro entrate non sono direttamente proporzionali ai colori presenti sull’oggetto in questione.
10.Spiegatemi che fb non è proprio un social finalizzato ad incentivare la lettura.

– pubblicato su fb il 02/02/14 – fine della conversazione.

IO CREDO

1.Credo nella capacità dell’oki di curare anche la depressione.
2.Credo nel buco nero degli amtab.
3.Credo nell’invidiabile pudore di chi si addormenta nei mezzi pubblici.
4.Credo nell’euforia post “riposino” pomeridiano e che la morfina in confronto dia meno stordimento.
5.Credo nell’alta digeribilità della focaccia di mia madre (roba che zymil potrebbe denunciarla da un momento all’altro).
6.Credo nella logicità delle espressioni “scendi il cane” e “ancora cadi” (rispettivamente:”portare a spasso il cane” e “probabilità di caduta mortale imminente”).
7.Credo nell’improvvisa autostima da mascara.
8.Credo nella depressione autogenerata dall’ascolto di Damien Rice.
9.Credo nel bisogno irrefrenabile di fissare il cellulare nei momenti di imbarazzo.
10. Credo nella vita dopo la morte e che nel caso mi starebbe bene se questa vita fosse a Barcellona.
11. Credo in un solo dio, quello che dopo il settimo giorno ha creato i giorni dei saldi e ha portato Zara e H&M a Bari.
12. Credo nella più che brillante scelta di destinare il palazzo Mincuzzi alla Sisley. No davvero ma perchè?!
13. Credo nella estrema difficoltà nello scrivere Ryanair.
14. Credo nel senso estetico dei tedeschi: nati con la camicia, i calzini bianchi e le scarpe aperte.
15. Credo nel coinvolgente divertimento degli anziani fuori dai bar e nel tentativo invano di distoglierli dal fissare il lato opposto della strada.
16. Credo nell’indispensabilità dell’esclamazione “piove” mentre sorprendentemente sta piovendo!
17. Credo nella verità: quella del pubblico parlante della De filippi, quella di Forum e quella del televoto a Sanremo.
18. Credo nella fiducia in noi stessi ascoltando un pezzo che dà carica e nel destabilizzante e meritato senso di impotenza al termine della canzone.
19. Credo nella profonda amicizia stretta con Roje (credo sia questo il suo nome) che dopo ore di conversazione m’ha fregato l’IPHONE.
20. Credo che non mi sto sentendo male mentre scrivo sul mio NOKIA N70 su un STP manco fosse il tagadà delle giostre di Palese.

Amen.

10 buoni motivi per auto-insultarmi

 1. Riguardare vecchie foto e scoprire che le espressioni scelte con tanta accuratezza ti rendono più che imbarazzante.

2. Iscriversi in palestra (pagando un mensile a metà mese) e scoprire, dopo pochi secondi, non solo che gli attrezzi cardio non sono previsti ma anche che il bagno offre piacevoli odori agli sportivi.

3. Ordinare su internet una tela con la propria immagine sopra e aprire il pacco con un taglierino rendendola “artistica”.

4. Fidarsi della propria certezza sull’esistenza di un muro alle proprie spalle, abbandonandosi a peso morto su una tenda e rischiando così di perdere la propria vita all’Eremo.

5. Mangiare una zucchina cruda credendola un cetriolo.

6. Cucinare una brasciola arrosto credendola un involtino di vitello gigante.

7. Raccontare ad una amica la trama de “il colore viola” criticandolo per la fine no-sense e improvvisa e scoprire, dopo anni, che il dvd comprato dalla feltrinelli era difettoso.

8. Credere di aver stretto profonde amicizie con gente di paesi improbabili e scoprire, che in realtà, il loro legame affettivo era con il tuo I-phone.

9. Partire in gita scolastica e realizzare arrivata sul pullman di aver lasciato i bagagli a casa.

10. Rubare la macchina ai propri genitori da vera adolescente ribelle senza patente, fermarsi al semaforo ed essere costretta, per incapacità a farla partire senza farla spegnere, a farti riaccompagnare a casa da una signora sconosciuta.

L’ultima Scena

È che ieri ascoltavo ripetutamente Janis Joplin-Piece of my heart fino a che il “Oh, come on, come on, come on, come on! ” (al secondo 0.20) non mi ha insinuato il peggiore dubbio post-traumatico mai avuto, circa l’esistenza di una possibile somiglianza con il forteforteforte della sigla del noto cartone animato Mila e Shiro (secondo 0.36 per i curiosi). E se esiste un legame fra la più grande voce blues della storia del rock e la pallavolo, allora crollano anche tutte le mie certezze e nel peggior modo possibile!

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Cosa intendo dire? Assolutamente niente!

A volte si è talmente sicuri di qualcosa o qualcuno che manco Taormina potrà mai farti cambiare idea, sempre che la tua migliore amica non decida di annunciarti il suo imminente matrimonio con quello che consideravi il tuo nonmihamaitradita.

La tipica tragedia d’amore trita e ritrita anche nei film, un doppio tradimento che svela l’ingenuità-stupidità che può raggiungere una ccciovane donna alle prese con l’altro sesso.

Il mio nonmihamaitradita, perchè prima o poi tutte consapevoli o non lo avranno, era alto, biondo e.. grassoccio. Era convinto che l’intelligenza che si ritrovava, una rarità c’è da riconoscerglielo, gli desse il diritto di fare un po’ quellochecazzoglipareva, addirittura facendomi sentire in colpa per quello che io non facevo per lui.

C’è da considerare che già dal principio principessamaionese mi aveva avvisata, eppure era più forte di me:

Principessamaionese: guarda che ieri ha baciato la sua ex alla festa!

4inc3equa: ma stai scherzando non lo farebbe mai!!!

Ma il dubbio era comunque diventato parte di me:

4inc3equa: hai baciato la tua ex ieri? Ti hanno visto!

Ruttoconimiei: Assolutamente no!

4inc3equa: ok ti credo

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Insomma me la sono cercata.

Pochi mesi dopo la storia sorprendentemente finisce, questa volta però a causa della mia fedelissima amica che, improvvisamente, mi confessa di essere innamorata pazza del mio nonmihamaitradita nonchè ruttoconimiei.

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Ora, il tradimento diciamo non è proprio una cosa piacevole, però è anche vero che siamo fatti di carne e blablabla quindi un minimo di flessibilità ci può anche stare: non ti saluto per strada, ma mi trattengo dal sfracassarti le valvole della pressione. Quello che non tollero assolutamente è il doppio tradimento, è la complicità menefreghista di persone la cui ipocrisia raggiunge livelli tali che il termine stesso non è ancora in grado di esprimere! Cioè non posso sentirmi dire: lo sai l’amicizia è la cosa più importante per me, non ci proverei mai con il tuo ragazzo e poco dopo vedere le loro lingue intrecciarsi come due magneti arrapati! Questo è incostituzionale!

Insomma ero la protagonista sfigata di un film a basso budget, che piangeva in bagno manco m’avessero amputato una gamba, roba di tutto è bene ciò che finisce bene.

Rimane il fatto che sono una donna, anch’io non sono una santa!